lunedì 30 dicembre 2019

E' tempo di buoni propositi (?)

E' un'attitudine umana scegliere per convenzione delle date che facciano da spartiacque fra un "prima" e un "dopo"...i compleanni, le feste comandate, l'inizio della scuola, l'ultimo dell'anno...
Ognuno avrà nella testa il suo capodanno, il giorno o il momento in cui fermarsi a pensare, per tirare le somme, vedere ciò che è stato fatto e ciò che è stato perso.
Così viene naturale, alla conclusione di un anno, progettare il "dopo", esprimere desideri e lanciarsi in nuovi propositi.
Anche se io in fondo preferisco settembre come inizio d'anno, sono felice di poter programmare e progettare e sognare tante cose per l'anno che verrà. Non credo che tutto si realizzi o che tutto vada come previsto, ma sento che per me è più importante continuare a metterci energia, vitalità e passione nelle cose che faccio e nella vita che vivo.
Quest'anno ho dato nuovo impulso a tante attività lavorative e personali, ho conosciuto persone nuove, ho viaggiato, ho approfondito delle conoscenze. Mi piacerebbe proseguire in questa direzione di crescita e di studio (eccolo qui il mio buon proposito! 😊)

Parlando di cose molto più pratiche, ho deciso di organizzare la mia #makeninechallenge (se vi va, seguite su Instagram i post e i progetti)

L'obiettivo è quello di utilizzare quasi esclusivamente filati e tessuti che ho già (alcuni da decenni! 😓) nell'ottica di un minimalismo psicologico, oltre che fisico.
Fra i progetti non ci sono solo lavori a maglia, ma ho incluso anche il confezionamento di capi d'abbigliamento per me. Ho ripreso a cucire (a breve le foto della gonna lunga fatta su misura per #figliagrande) e mi sento molto motivata 💪...

Un altro buon proposito è quello di tenere vivo e aggiornato questo blog, ma sembra che le cose vadano sempre più veloci del mio tempo per la scrittura.

Auguro a tutti voi un nuovo anno di gioia condivisa e amorevole compassione, un anno di pace e di attenzione reciproca.
...e poi a me 2020 piace proprio tanto! 💖

A.

mercoledì 23 ottobre 2019

Wisteria e la leggenda di Glicine

Quando Sara Sol mi propose la collaborazione per il suo progetto (ne parlavo qui esattamente un anno fa!) il filato da utilizzare era Tristezza e dai suoi splendidi colori nacque la cappa Wisteria.
Wisteria è il nome botanico della pianta del glicine e scelsi quel nome in primis perché i viola e i verdi della matassa ricordano la pianta al culmine della fioritura, ma anche perché conoscevo la leggenda collegata.

Sara mi chiese anche di scrivere qualche mia riflessione personale sul sentimento al quale ero "abbinata", pensando di raccogliere queste riflessioni e in seguito pubblicarle, aggiungendo le sue personali. Questa parte del suo progetto è stata ormai accantonata e, a distanza di oltre un anno, penso che sia giunto il tempo di condividere ciò che avevo scritto e che ancora mi rappresenta.

Questo è il testo:

Le emozioni che nessuno vuole – La tristezza

La tristezza è stata una mia compagna di viaggio per tanti lunghi anni di vita. 
Spesso viaggiava sul sedile del passeggero, limitandosi a commentare sottovoce il paesaggio, gli incontri, le scelte sul percorso. A volte, però, si metteva alla guida, imponendomi strade, velocità di crociera e tappe forzate. Per molto tempo ho pensato che dovessi per forza accettare la sua compagnia, senza poterne in alcun modo “gestire” il peso.
Negli anni, però, con le esperienze e i dolori, con le gioie e i fallimenti (e, perché no, con la meditazione e la ricerca) ho imparato a guardare alla “mia” tristezza con occhi più amorevoli. Ho scelto di non esserne schiacciata e di non lasciarmi semplicemente guidare, ma di conviverci con pazienza e di orientarne la direzione. Ho scoperto che più è forte la luce, più nette si stagliano le ombre e che la felicità è consapevole solo se si è conosciuta la tristezza. 
Inoltre viviamo un'epoca molto esposta, in cui si esibiscono i sentimenti rendendoli superficiali. Io sono invece, per natura, piuttosto riservata.
Dovevo quindi accettare ed accogliere gli aspetti del mio carattere che meno apprezzo, per poter finalmente godere appieno di tutte quelle doti che mi riconosco e che mi rendono felice ed orgogliosa di me stessa.

Nello scegliere un nome per il mio progetto ho pensato a qualcosa che cogliesse lo spirito di queste riflessioni e del percorso creativo, nella vita e nel lavoro, che ho seguito finora.
Wisteria è il nome botanico del glicine, il rampicante dai bellissimi fiori a grappolo.
La leggenda vuole che Glicine fosse una pastorella, che trovava sollievo alla sua infinita tristezza solo nei suoi amorevoli animali. Un giorno, dal suo pianto senza pace venne trasformata in una pianta dai mille rami e ogni lacrima versata si tramutò in mazzi di fiori viola. La credenza ci riconduce quindi all'idea di una natura femminile che trasforma il dolore e la tristezza in bellezza e creatività. Ci ricorda che la vita è cambiamento e mutazione, le idee possono trasformarsi in atti pratici e concreti.
Tutti noi possiamo trasformare “un'emozione che nessuno vuole” in una piccola pietra preziosa incastonata nella nostra vita, le nostre lacrime di tristezza in fiori colorati, le nostre braccia dolenti in forti rami che sostengono.




I diritti sul pattern sono tornati a me e ora lo trovate, con nuove foto e piccoli aggiustamenti, nel mio
Ravelry store 

A.


venerdì 4 ottobre 2019

Voglia di cucito e tante cose da imparare

Fra le tante "attività" che mi frullano per la testa torna sempre ricorrente il cucito.
Mi piace sfogliare riviste o seguire account Instagram che ne parlano e faccio andare la macchina per cucire appena ne ho l'occasione (in realtà ho due macchine... una Pfaff, basica ma ancora buona, di oltre 25 anni e una nuova Bernette, con moltissime potenzialità...). Ho anche la fortuna di poter accedere ad un sistema bibliotecario d'eccellenza, tramite il quale posso rifornirmi anche di manuali e riviste. Così ho deciso di spulciare piano piano un po' di manuali di cucito, in una sorta di avanscoperta per valutare eventuali futuri acquisti.
La prima scelta è caduta su questi tre libri e quella che segue è la mia personalissima recensione.

Premessa indispensabile: Più di vent'anni fa avevo seguito un paio di corsi di taglio e cucito. In quell'occasione avevo imparato a realizzare gonne e pantaloni, partendo dal disegno del cartamodello su misura. Per anni ho fatto capi per me e poi per mia figlia. Poi, piano piano, ho smesso, per mancanza di tempo, di spazio, di interesse.
Ho continuato a far andare la macchina solo per piccole riparazioni o per cucito creativo (borse, runner, cuscini). Negli ultimi mesi mi è tornata la voglia di riprendere a cucire capi di abbigliamento. Ai corsi avevo imparato le tecniche di base, ma sento che mi mancano ancora tante cose da sapere.
Ecco perché non sono tanto alla ricerca di cartamodelli, ma più di manuali che offrano le spiegazioni tecniche, senza tante pretese di "creatività".

Eccoli, i tre manuali!
In ordine crescente di gradimento...

Manuale di sartoria per principianti
di Wendy Ward
Il Castello 2015 - €19,50

126 pag + cartamodelli
Solo sommario, nessun piano dell'opera

Parte bene nell'Introduzione, dicendo che "cucire è un'arte e il processo è importante quanto il risultato finale". Peccato che poi, a parte due pagine di Strumenti e Attrezzature (peraltro quelli basici) ci catapulti direttamente nei Progetti.
Invitare dei neofiti a tagliare e cucire tessuti a maglia, jersey e felpa è un po' una carognata, ma tant'è.
Ci sono le foto dei capi finiti (mostrati anche con varie personalizzazioni), del suo laboratorio e del suo cane, dei manichini e delle rastrelliere...
Poche foto delle fasi di lavorazione, molti disegni.
Se utilizzi un tessuto bianco, poggiato su un tavolo di legno bianco, la foto sarà molto cool e perfetta per IG, ma di difficile interpretazione.
E' un continuo rimandare ad altre pagine (vedere Tecniche:utilizzare lo sbieco) che darebbero la spiegazione di quanto andrebbe fatto in quel momento.
Il colpo di grazia è stato "la mia versione (del pantalone) in felpa grigia è la classica tuta resa elegante". No, la felpa grigia della tuta non sarà mai elegante. Potrà essere comoda, sportiva, divertente, ma elegante mai!

Bonus: contiene dei cartamodelli (anche se per me l'unico interessante da un punto di vista della vestibilità è il tubino)
Malus: i pantaloni con l'elasticone in vita starebbero male anche a Bella Hadid

Voto 6 
p.s. Il termine sartine usato nel testo è probabilmente frutto della traduzione e forse vuole solo indicare che sono inesperte... ma mi irrita notevolmente.


Il cagnolino è delizioso e fotogenico





Belle immagini, poco utili


Moda Basic - il mio libro di cucito (Burda style)
di Nora Abousteist con Alison Kelly
Raffi  2016  - € 24,90

Libro spiralato, poco più di 200 pag. + cartamodelli

Nell'introduzione c'è un giusto riferimento alla nuova (eterna) filosofia DIY  e alla ricerca di personalizzazione della moda.
Sufficienti le informazioni sugli accessori necessari, mentre è buona l'introduzione alla macchina per cucire. E' accurata la spiegazione sull'uso dei cartamodelli (d'altro canto stiamo parlando di una pubblicazione di Burda!), con suggerimenti sulle possibili modifiche.
Nel 3° capitolo si parla di tessuti, con foto, con i termini tecnici, del posizionamento del cartamodello, del taglio e delle rifiniture.
Il corpo del libro si basa sui 5 cartamodelli allegati (gonna - blusa - abito - cappotto - borsa), con le varianti realizzate dalle designer (Un modello, tantissimi look) che dovrebbero essere d'ispirazione.
Sostanzialmente il libro è un lungo tutorial per imparare a gestire i cartamodelli Burda; dalle istruzione per la scelta della taglia, passando per il taglio, fino alle rifiniture, veniamo guidati passo dopo passo, ma senza particolari spiegazioni tecniche.
Il libro mi è sembrato tutto sommato scritto in maniera chiara, piuttosto essenziale. Ci sono molti disegni, per guidare nella lavorazione, e poche foto, solo dei capi finiti (più qualche moodboard).

Bonus: perfetto se sei un acquirente (o aspirante tale) di cartamodelli Burda
Malus: l'età media delle modelle è piuttosto bassa ed è difficile visualizzarsi in quei capi

Voto: 6 1/2 


moodboard in viola 💓





                                    



Guida completa alle tecniche di sartoria
di Lorna Knight
Il Castello  2014  - € 19,50

Oltre 250 pagine, diviso in 8 capitoli.

I contenuti del libro sono riassunti nelle prime pagine, come piano dell'opera.
Il titolo dice la verità: è un'opera completa. E' davvero una guida "passo dopo passo", ogni argomento è trattato con accuratezza, senza tralasciare nulla.
Ho trovato ottima la parte introduttiva sui filati, gli accessori e i piedini.
La spiegazione sui tessuti, con impieghi e consigli (persino ago consigliato e lunghezza del punto) è molto dettagliata.
Nella parte centrale del manuale, con la parte tecnica vera e propria, nulla viene dato per scontato. Le spiegazioni sono esaurienti e perfettamente bilanciate da foto belle, chiare e dettagliate (zoom sui particolari).
I consigli utili, direttamente collegati al lavoro in questione, sono presenti in pagina, in riquadri ben visibili.
Il capitolo 8 è "una risorsa indispensabile che vi mostra come identificare, prevenire o risolvere molti problemi comuni"... Cosa si può volere di più? 😊

Bonus: Video tutorial (accesso anche con QRcode) su YouTube per tecniche
Malus: volendo proprio trovare un difetto avrei gradito qualche info in più su come trasferire il cartamodello su cartavelina per poterlo usare più volte e in diverse taglie.

Voto 9 +


link diretto a videotutorial

Consigli utili direttamente in pagina...

...e anche qualche divagazione "artistica"

In conclusione, credo di aver trovato il mio manuale ideale, da inserire nella lunga wishlist di libri da acquistare. Spero che queste mie considerazioni ad alta voce possano essere d'aiuto e di spunto per qualcuno di voi interessato al cucito... e magari che Babbo Natale legga il mio blog...😃😉

A.

sabato 31 agosto 2019

Fare, disfare e...avere coraggio

Nella mia determinazione a lavorare solo filati provenienti dallo stash, a fine primavera ho adocchiato il miglior filato estivo a mia disposizione, la seta Kinu di Ito, per realizzare una maglietta.
Ero partita con un'idea e sembrava funzionare... Poi però è arrivato il segnale: non avevo voglia di lavorarci, lo prendevo e lo posavo dopo poche maglie, continuavo a trovargli difetti. Insomma, i classici sintomi di un lavoro che non vedrà mai la fine!
Cosa si fa in questi casi? beh, io disfo tutto! 😏😄😄 

Say it goodbye!


Disfare tutto? Perché?

Io sono dell'idea che sia meglio azzerare un intero progetto, piuttosto che portarlo a termine controvoglia e trovandogli mille difetti, o focalizzandosi sugli errori commessi. 
Le mie allieve sanno di questa mia attitudine da "terminator" e quelle più storiche mettono sempre in guardia le nuove reclute sulla mia frase preferita davanti ad un errore <<fossi in te, disfarei>> 😄
Per carità, non è sempre necessario ricominciare tutto da capo. A volte basta sistemare il piccolo errore troppo in vista o tornare indietro di un paio di ferri affinché il traforo sia corretto o rifare il campione con punte diverse...insomma, piccoli accorgimenti che, però, ci faranno essere completamente soddisfatti del lavoro finito.

Tornando alla mia maglia estiva...

...io ho disfatto tutto! E ho ribaltato completamente il progetto. E' rimasta l'idea della maglietta, ma ho pensato ad uno scollo ampio e arrotondato, ad un piccolo, semplicissimo traforo lungo i fianchi, ad una mezza manica morbida.
Come sempre, vista la mia lentezza, la lavorazione è durata mesi, ma il risultato finale mi rendeva veramente soddisfatta.
A quel punto, però, i soliti dubbi, le solite insicurezze e la solita timidezza stavano prendendo il sopravvento: non volevo scrivere il pattern, perché pensavo che non ne valesse la pena 😕

Devo dire grazie!

Devo ringraziare mia figlia, mia fan numero 1! 
Mi ha spronata a scrivere il pattern e mi ha fatto, come sempre, da fotografa (prima o poi vorrà la % sulle vendite 😎) 
Il risultato è stato un bel successo. Hay tee ha ricevuto un'ottima accoglienza ed è piaciuto molto.
La lezione che sto imparando è che ci vogliono coraggio e determinazione, ma non guasta avere accanto persone che ti amano e ti sostengono 💛

Dettaglio













Hay tee


Naturalmente trovate il pattern nel mio Ravelry store  in italiano e in inglese, in 5 taglie 
(dalla S alla XL).
Happy knitting 
A.


 

venerdì 7 giugno 2019

Prove di video tutorial...

Nell' ultimo post parlavo di calzini e del travolgente gruppetto di knitters che ha dato vita al kal #kalzino su Raverly e su Instagram.
Anche il mio primo paio è completato e ho fatto anche in tempo ad indossarlo, visto che la primavera ha decisamente tardato ad arrivare.
Come avevo anticipato, in questi calzini ho lavorato un tipo di tallone che non avevo mai usato prima e, mentre lavoravo, mi è venuto in mente che avrei potuto realizzare un piccolo video tutorial, che poteva essere utile a qualcuno (alle allieve dei miei corsi, ad esempio, come ripasso di ciò che hanno imparato a lezione...).
E' nato così il mio primo video tutorial, che in realtà è in due parti 😄: preparazione e conclusione.
Le mie scarse competenze tecnologiche si vedono tutte... Avrei dovuto tenere il cellulare in orizzontale, muovere le mani il meno possibile, essere meno in ansia...ma per il momento è il meglio che potevo fare e, se ci sarà una prossima volta, metterò a frutto tutti gli errori fatti.
Devo finire di fare editing e trovare il modo di caricarlo, qui o su YouTube.
Nel frattempo, almeno posso mostrare qualche bella foto dei calzini terminati.

  
I talloni sono in un colore a contrasto perché serviva per chiarezza nel tutorial, ma poi #figliagrande ha detto che le piacevano un sacco! ... e così sono rimasti...😉

A.

News! Il canale YouTube è aperto e lo trovate seguendo il link... ⬇








martedì 30 aprile 2019

A che punto ero?

Sono mesi che non scrivo...
Vero è che l'ultimo post si intitolava elogio della lentezza, ma questa volta mi sono presa un po' troppo alla lettera 😏
Nel frattempo sono successe tante cose. A dicembre ho pubblicato i pattern di due cappelli (sembra proprio che io a dicembre faccia solo cappelli!)






legame







e




Ho finalmente terminato il pullover con il filato in cachemire (messo triplo!) di cui parlavo nel post precedente. Devo ancora scrivere il pattern e farlo testare, ma ho rimandato tutto perché nel frattempo ho iniziato, finito e mandato al test un nuovo pullover, che mi piace tantissimo e di cui sono molto soddisfatta.
Quest'ultimo dovrebbe uscire a fine maggio... sempre se non ci ripenso e lo posticipo, che fare uscire un pattern in tweed di seta e lana in primavera inoltrata non è una gran mossa di marketing...😌😂😂 


Al momento sto lavorando ad un cardigan sempre in lana (che ci posso fare se io ho sempre freddo e mi piacciono troppo i filati caldi e invernali?!?), che sarà il primo capo per l'autunno prossimo.

Mi sono fatta coinvolgere anche da un bel gruppetto di knitters che, su Ravelry e su Instagram, hanno organizzato un divertente kal a tema unico: il calzino.
Così ho sui ferri anche un paio di calzini, rigorosamente toe-up, ovvero a partire dalle dita, e due insieme contemporaneamente grazie alla tecnica del magic loop, sui quali sperimenterò un nuovo (per me) tipo di tallone. Quando lo affronterò, vi aggiorno su risultati e gradimento.

Il filato proviene dallo stash ed è un bellissimo filato specifico per calze: Schachenmayr Regia.
Il kal lo trovate seguendo l' hashtag #kalkalzino sia su Ravelry che su Instagram, mentre il gruppo è kal-zini d'italia
Se vi va, andate a vedere la quantità e la varietà di bellissimi e colorati calzini che si stanno realizzando e magari unitevi al gruppo!

Ci rivediamo per parlare di talloni 😎
A.